Ralph Rucci ha continuato il suo viaggio in un territorio modernizzato per la Primavera/Estate 2014, con piacevole sorpresa sia dei neofiti che dei anche gli ottantenni (per quanto riguarda quest'ultimo, c'erano moltissimi posti a sedere in prima fila, tutti favolosamente addobbati con i più grandi successi del pilastro della ultimi 30 anni). Le silhouette di Rucci hanno stretto i nervi tra i clienti di prima generazione del designer e gli ammiratori di nuova generazione: un mandarino frizzante cardigan di paillette per le sue decani dell'Upper East Side e un miniabito olografico a conchiglia per la sua crescente contingenza in centro.
La sfilata si è aperta con una serie di spezzati vagamente alla Ann Demeulemeester, come un top semi-diafana su pantaloni da smoking, affiancati da nastri di raso. Ma quella fluidità e quella mascolinità al limite si sono presto trasformate in un tropo potente attraverso abiti dinamicamente rarefatti, puliti e, a volte, decisamente deliziosi. Un abito in jersey color bronzo, con una mini imbracatura all'uncinetto sul busto potrebbe soddisfare un cliente mentre un altro - bianco artico ma con migliaia di cavi in fibra ottica a più livelli, scagliare barbe arcobaleno con grazia simile a una medusa - potrebbe benissimo attrarre un altro. E per quanto riguarda quelle grandi vecchie dame delle più alte sfere di Manhattan, Rucci ha dato loro molto da considerare: un soprabito scintillante in peltro, strutturato ma conservatore, e una blusa in tulle e crepe bloccata in uno chic senza tempo pannelli. Una nota sul tulle: Rucci ne ha impiegato molto, quasi in modo ossessionante con stampe di macchie d'acqua in giubbotti trasparenti e arricciati.
Foto: IMAXtree