Gucci conquista lo storico teatro Le Palace con uno spettacolo letterale per la primavera 2019

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Un look della collezione Primavera 2019 di Gucci. Foto: Dominique Charriau/Getty Images per Gucci

Ormai designer Alessandro Michele si è affermato come un vero showman in ogni senso della parola. Ma per GucciPer la sfilata della primavera 2019, ha portato la sfilata in un luogo abbastanza letterale, mettendo in scena la passerella all'interno dello storico teatro Le Palace di Parigi.

Nato originariamente come teatro e sala da ballo nel XVII secolo, è stato Fabrice Emaer a rilevare lo spazio negli anni '70, trasformandolo in uno dei i locali notturni più alla moda di Parigi, mescolando l'architettura e il design degli anni '30 con la cultura pop e la moda (Thierry Mugler ha disegnato i camerieri uniformi). In altre parole, un luogo parigino con i riferimenti culturali per rivaleggiare con l'interno della mente di Michele.

Era il luogo perfetto per ospitare la terza e ultima sfilata Gucci in omaggio alla Francia, anch'essa un mashup di diversi periodi e riferimenti diversi, come è normale nella visione di Michele per il marca. Si è aperto con un cortometraggio degli artisti sperimentali italiani Leo de Berardinis e Perla Peragallo; poi, i modelli hanno iniziato a sfilare in serie di due dal retro del teatro, attraversando i percorsi al centro prima di salire sul palco come un unico gruppo enorme. C'è stata una pausa a metà per un'esibizione nientemeno che di Jane Birkin, che ha eseguito "Baby Alone in Babylon", guadagnando sia un sorriso raggiante da

Anna Wintour e un bacio di Michele mentre si inchina.

Ora, per i vestiti: sembrava una continuazione della collezione ispirata al maggio '68 che ha dato il via al tributo di Michele alla Francia: i bambini si chiudono al cinema, à la "The Dreamers" — ma con un tocco anni '90-americana, grazie a tocchi come abiti con spalline sottili in pelle di serpente, tute in felpa e giacche di jeans con il volto di Dolly Parton. Invece di portare repliche delle proprie teste, Gucci ha continuato la sua collaborazione di alta moda con Disney, trasformando la testa di Topolino in borse pop-art. Una modella è stata mandata in passerella con un uccello vivo sulla spalla; altri look presentavano spille o ricami di maialini volanti. C'erano accenni al mondo fetish nelle maniche in lattice e nei sospensori in pelle, e un sacco di giochi di genere. Se stai cercando messaggi politici, è proprio lì sui vestiti, che contenevano messaggi in francese come "La sartoria per un'estate di neve" o "Un vestito per l'inverno in Costa Azzurra".

Alla fine, l'atmosfera generale della passerella sembrava più politica di quanto siamo abituati a vedere da Michele. Sullo sfondo della musica d'opera venivano i frequenti suoni di elicotteri e sirene, e mentre i modelli prendevano forma sul palco, erano retroilluminati da riflettori. Non era così evidente come il tipo di messaggi a cui ci siamo abituati sulle passerelle dei grandi nomi di New York (Raf Simons's Calvin Klein, in particolare), ma è difficile immaginare che una spugna culturale come Michele non abbia osservato il mondo che lo circonda come qualcosa di più di un semplice sfondo per abiti opulenti.

Guarda l'intera collezione Primavera 2019 di Gucci nella galleria qui sotto.

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